Armando Tripodi

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Autore: Armando Tripodi
04/10/2023
Come congelare i campioni di plasma per misure differite

Capita spesso in laboratorio di non poter eseguire i test di emostasi sul plasma fresco entro le canoniche 4 ore. Alcuni fra i più comuni parametri dell’emostasi possono anche essere misurati su plasma congelato/scongelato. Per maggiori dettagli, consiglio di consultare le raccomandazioni, pubblicate a riguardo da alcune fra le più importanti autorità di standardizzazione. In questo post, mi limiterò a dare consigli sulle modalità di congelamento.
È possibile congelare aliquote adeguate del plasma, mantenendo inalterata nel tempo l’attività dei fattori della coagulazione. Il congelamento rapido (pochi secondi) dovrebbe garantire una migliore conservabilità dei fattori. Infatti, anche disponendo di un freezer a bassissima temperatura, è facile provare come il plasma impieghi parecchi minuti a congelare, dopo esposizione a questa temperatura. Il congelamento lento potrebbe attivare alcuni fattori della coagulazione e far perdere attività ad altri. Pertanto, la cosa più sicura è utilizzare l’azoto liquido per un congelamento che dura pochi secondi. Consiglio di attrezzare il laboratorio con un piccolo contenitore per l’azoto liquido, facilmente reperibile in commercio con costi modesti. L’azoto liquido è oramai presente in tutti gli ospedali come presidio medico. Basta rifornire periodicamente il proprio contenitore dal serbatoio centrale. Le aliquote da congelare, raccolte in provette di plastica con tappo ermetico, si immergono per pochi secondi nell’azoto mediante un porta-provette di polistirolo, assicurato ad una cordicella (attenzione! l’azoto liquido può scottare la pelle per contatto) . Il plasma congelerà in pochissimi secondi. Non c’è neanche il rischio di inquinare l’ambiente perché l’azoto del contenitore evapora nell’aria. Il materiale così congelato può essere poi trasferito nel freezer a -70-80°C, dove la maggior parte dei fattori della coagulazione resterà stabile almeno per 1 anno. Freezer a temperature inferiori (-20-30°C) non sono idonei perché a questa temperatura l’attività dei fattori della coagulazione è fortemente ridimensionata. Prima dell’uso, le aliquote devono essere scongelate rapidamente per immersione in bagno termostatico a 37°C (2-3 minuti). A scongelamento avvenuto, il plasma dovrà essere rimescolato per gentili inversioni della provetta ed è così pronto per la misura.

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